Da sempre le rivoluzioni tecnologiche portano con sé un cambiamento profondo che ridisegna le nostre società, ma soprattutto le nostre professioni. Le tecnologie quantistiche non fanno eccezione.

La necessità di adattarsi ed innovare è ciò che continua e continuerà a guidare la nostra evoluzione. Tuttavia, c'è un elemento cruciale senza il quale non potremmo realizzare il pieno potenziale di questa tecnologia: la forza lavoro e le competenze che serviranno in tutti gli aspetti dello sviluppo e dell'applicazione di tecnologie quantistiche. Ma chi sono queste figure professionali? Che competenze e conoscenze possiedono? E soprattutto, quali sono le figure professionali che non solo ci servono oggi, ma che saranno fondamentali per plasmare il futuro della computazione quantistica e delle tecnologie quantistiche. Per mettere ordine in questo puzzle parliamo con Marina Natalucci, direttrice dell'Osservatorio del Politecnico di Milano su Computazione e Comunicazione quantistica. Parleremo di come la formazione e l'istruzione si stanno adattando a questo cambio. Porteremo l'esempio di Intesa Sanpaolo e il Politecnico di Torino, anch'essi tra le altre cose impegnati nella formazione su tecnologie quantistiche. Ed infine cercheremo di disegnare il quadro generale attraverso le analisi pre-competitive dell'osservatorio del politecnico di Milano.

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Episodio 8

Cristiano Matricardi [00:00:05] Da sempre le rivoluzioni tecnologiche portano con sé un cambiamento profondo che ridisegna le nostre società, ma soprattutto le nostre professioni. Ma adesso fermiamoci un attimo, riavvolgiamo un po l'orologio e torniamo indietro. La rivoluzione industriale. Possiamo sentire il rumore delle macchine, la crescita di quelle fabbriche e le locomotive a vapore che erano i segni distintivi di quella rivoluzione che trasformò la società di quel tempo. Infatti tra i mulini tessili e le fonderie emergevano queste nuove professioni come ingegneri, direttori di fabbrica e meccanici che divennero figure essenziali che guidavano il progresso e l'innovazione. Ma non si trattava solo delle macchine, quindi si trattava delle persone che le comprendevano, gli ingegneri che progettavano sistemi complessi, gli operai specializzati che li gestivano e i visionari che vedevano oltre quei camini fumanti. Ora facciamo un salto di 100 anni e arriviamo fino all'epoca digitale. I computer passarono ad essere quei giganti delle dimensioni di una stanza a meraviglie tascabili. Internet ci collegò a livello globale e una generazione di professionisti era pronta ad emergere di nuovo. Figure come l'ingegnere elettronico rappresentava la forza trainante dietro la miniaturizzazione e l'automazione dei sistemi elettronici. E ancora figure come programmatori, esperti di sicurezza informatica, di cloud computing e scienziati dei dati sono diventati indispensabili per navigare quel mare di informazioni e di opportunità che l'era digitale ci ha offerto negli ultimi gradini. A livello cronologico troviamo invece l'intelligenza artificiale, la blockchain e le biotecnologie, per esempio. Quindi, se le rivoluzioni tecnologiche ci hanno insegnato qualcosa, è che il cambiamento è inevitabile e con esso arrivano sempre nuove opportunità di crescita. Che si tratti della macchina a vapore o dell'intelligenza artificiale, la necessità di adattarsi ed innovare è ciò che continua e continuerà a guidare la nostra evoluzione. Benvenuti alla puntata finale di Qubit, il podcast di Nature Italy di quelli che parla di tecnologie quantistiche e di computazione quantistica. Oggi esploreremo un aspetto fondamentale per il futuro di questo campo, che è in rapida evoluzione, ovvero le professioni e le competenze del futuro. Nel corso delle ultime puntate abbiamo viaggiato attraverso le meraviglie e le sfide della computazione quantistica, dalla sua nascita fino ad applicazioni reali. Tuttavia, c'è un elemento cruciale senza il quale non potremmo realizzare il pieno potenziale di questa tecnologia la forza lavoro e le competenze che serviranno in tutti gli aspetti dello sviluppo e dell'applicazione di tecnologie quantistiche. Ma chi sono queste figure professionali? Che competenze e conoscenze possiedono? E soprattutto, quali sono le figure professionali che non solo ci servono oggi, ma che saranno fondamentali per plasmare il futuro della computazione quantistica e delle tecnologie quantistiche.

Marina Natalucci [00:03:49] Noi come Osservatorio Su quantum compiuting nel communication Politecnico di Milano sostanzialmente vogliamo promuovere la creazione di un ecosistema italiano su queste tecnologie che come dicevi saranno un nuovo comparto tecnologico e avranno un impatto significativo dal punto di vista economico occupazionale dal punto di vista della sicurezza nazionale quindi ci sarà sicuramente una nuova forza lavoro che dovrà occuparsi sia dello sviluppo di queste tecnologie quindi specialistiche dall'hardware al software si occuperanno di industrializzare di fatto le le tecnologie quantistiche sia di personale che all'interno delle imprese che utilizzeranno queste tecnologie dovrà essere in grado di di utilizzarle e di guidarne l'introduzione.

Cristiano Matricardi [00:04:34] Avete appena ascoltato Marina Natalucci. Marina dirige l'Osservatorio del Politecnico di Milano su Computazione e Comunicazione quantistica. L'Osservatorio fa parte del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e attraverso un team di esperti di business e tecnologie emergenti, ci fornisce un quadro sempre aggiornato e chiaro di quelle che sono le tecnologie quantistiche, specialmente in Italia. Parte di questi studi riguardano la formazione e l'istruzione attraverso corsi universitari e post universitari.

Marina Natalucci [00:05:10] Iniziative di formazione noi abbiamo mappate 61 master di primo e secondo livello a livello internazionale, di cui una decina è presente anche qua in Italia.

Cristiano Matricardi [00:05:21] Ci potresti dire quali competenze e quali figure professionali avranno un ruolo centrale nello sviluppo poi di future tecnologie quantistiche?

Marina Natalucci [00:05:29] Abbiamo da un lato l'ingegnere del quantum hardware, quindi quello che svilupperà è l'hardware quantistico, che ha una matrice tipicamente che proviene dal mondo della fisica, dell'ingegneria fisica e poi avremo degli specialisti che invece dovranno sviluppare il software. Quindi pensiamo ad esempio al computer quantistico non può esistere se non vengono realizzati gli ambienti di sviluppo del codice e le applicazioni. Quindi non basta l'hardware per industrializzare una tecnologia, quindi ci serviranno degli specialisti di. Nello sviluppo di software quantistico, che ha un approccio completamente diverso rispetto allo sviluppo del software tradizionale classico e quindi ci sono già delle iniziative in questa direzione. Dopodiché c'è un mondo della formazione che si sta anche muovendo per riqualificare profili che in questo momento le aziende già possiedono. Per introdurre questo tipo di tecnologie li chiamiamo quantum business strategist quindi quei profili che hanno una base di competenze tecniche per poter guidare all'interno di un'organizzazione anche un'organizzazione che non si occupa di quanto un computer non si occupa di tecnologia. A guidare l'introduzione di queste di queste tecnologie in azienda.

Cristiano Matricardi [00:06:40] Qualche puntata fa abbiamo parlato con Davide Cor belletto quanto uno specialista di Intesa San Paolo. Ecco, Davide ci porta un esempio di come la collaborazione tra azienda e accademia ha dato vita a delle iniziative di formazione in questo ambito.

Davide Corbelletto [00:06:58] Come Intesa San Paolo abbiamo cercato di sopperire a queste carenze carenze, lavorando sostanzialmente in due direzioni da un lato supportando concretamente l'Accademia e l'università, la ricerca, in particolare in Italia. A questo proposito mi piace ricordare in particolare il nostro supporto già sin dalla prima edizione del Master di secondo livello in quanto Communication incompiuti promosso dal Politecnico di Torino, la cui seconda edizione è partita appunto recentemente, nel mese di dicembre 2023. Dall'altro, invece, abbiamo avviato dei percorsi di training specialistico in azienda per formare internamente quella che è la quanto work force di cui necessiterebbero Da qui a qualche anno e con le competenze che stiamo provando a costruire, sono essenzialmente di tre tipi.

Cristiano Matricardi [00:07:49] Ricapitolando, abbiamo tre aspetti fondamentali quando parliamo di competenze che dobbiamo sviluppare nel campo delle tecnologie quantistiche. Il primo aspetto a livello di fisica fondamentale. Il secondo aspetto. A livello di hardware, quindi la differenza tra hardware quantistico e hardware classico. Il terzo aspetto a livello di business e di impatto reale sui processi aziendali. Ora l'Osservatorio di Milano ha un grande punto di forza che lo distingue dalle tante voci, autorevoli o meno, che si cimentano in sondaggi e previsioni. Il punto di forza, infatti, Il modello competitivo dei propri sondaggi. Ecco Marina ci spieghi come funziona questo approccio e come questo approccio appunto ci porta a minimizzare il rischio di hype.

Marina Natalucci [00:08:42] Direi che la precompetitività è proprio nel nostro DNA, il nostro elemento fondamentale e vogliamo proprio andare nella direzione di evitare degli AI. Ovviamente si rischia di creare una asimmetria informativa tra chi è esperto, chi non è esperto tra le aziende della domanda e le aziende dell'offerta in cui si rischia fortemente che poi ci siano aspettative troppo elevate che non trovano poi riscontro nella maturità effettiva della tecnologia quindi rischiamo di rallentare questo mercato. Essere precompetitivi significa fare ricerca in modo inclusivo e metodologicamente solido. Quindi noi ci poniamo un pó nel mezzo di tutto questo ecosistema. Coinvolgiamo tutti gli attori che ne fanno parte, quindi la comunità scientifica, i centri di ricerca, le istituzioni, le aziende dell'offerta della domanda e cerchiamo di raccontare queste tecnologie mettendo insieme tutti questi punti di vista, con l'obiettivo proprio di far sì che le aziende prendano decisioni in modo consapevole, quindi con tutte le informazioni a disposizione informazioni che siano appunto costruite in modo pre competitivo.

Cristiano Matricardi [00:09:38] In Italia, in totale, grazie al PNR, abbiamo in programma di allocare risorse pari a 140 milionidi euro per lo sviluppo di tecnologie quantistiche. Questi sono numeri relativamente piccoli se confrontati con altre realtà europee e con altri settori tecnologici, come per esempio le performance computing di cui ci parlò L'arco nella terza puntata. Quando parliamo di integrazione di tecnologie di comunicazione quantistica con sistemi di computazione classica. Ad ogni modo, questi fondi serviranno per creare un ecosistema che favorirà un lavoro congiunto tra accademia e industria, che poi sta alla base dello sviluppo di nuove tecnologie.

Marina Natalucci [00:10:20] In Italia abbiamo recentemente attivato, grazie al PNRR, due iniziative pubbliche sul tema. Una è il Centro nazionale su Supercalcolo, HPC, BigData e Quantum computing che ha un budget complessivo di 320 milioni di euro, di cui 30 stanziati sul quantum, compiuti in con uno spacca di lavoro dedicato proprio a questo tema. La seconda iniziativa è il partenariato sulle tecnologie quantistiche, che ha 116 milioni di euro di budget stanziati sulla ricerca, fondamentale su tutte le tecnologie quantistiche. Quindi la prima iniziativa è più sul mondo informatico, quindi come dicevi tu HPC supercalcolo, la seconda invece più sulla ricerca fisica fondamentale.

Cristiano Matricardi [00:11:01] Questi investimenti si spera faranno da traino per il settore privato. Ecco, ci fai un quadro di come siamo messi a livello privato a livello di investimenti privati verso start up e aziende del settore nelle tecnologie quantistiche.

Marina Natalucci [00:11:17] In questo momento noi abbiamo mappato diciamo investimenti in start up del settore finanziate nel corso degli ultimi cinque anni nella nel mondo 4 miliardi di dollari di cui 1,2 miliardi negli ultimi due anni diciamo dal 2022 a metà 2023 quindi sicuramente ancora fondi piccoli se confrontiamo con altre tecnologie però con una grossa con una grossa crescita, su questo in Italia abbiamo ancora poco, le nostre start up sono molto embrionali sono poche rispetto ad altri Paesi quindi sicuramente il fatto di aver iniziato a investire dal punto di vista del pubblico potrà speriamo stimolare una maggiore imprenditorialità anche nel nostro Paese.

Cristiano Matricardi [00:11:57] Il mercato è fatto da offerta ma anche da domanda quindi mentre c'è molto focus sullo stato attuale dell'offerta ovvero aziende che offrono dei servizi di comunicazione, di computazione quantistica, di consulenza. C'è anche un altro fattore da considerare, ovvero quanto le aziende odierne sono consapevoli delle potenzialità dei computer quantistici e chiedono, domandano un certo determinato servizio.

Marina Natalucci [00:12:25] Dal punto di vista delle aziende, la domanda c'è ma è chiaramente un budget molto piccolo se lo confrontiamo ad altre tecnologie. Abbiamo 6 milioni di euro stanziati nel 2023, se li confrontiamo ad altre tecnologie penso dicevi prima al HPC siamo sulle centinaia di milioni in Italia e decine di miliardi nel mondo. In realtà il quantum computer anche nel mondo occupa all'incirca 800 900 milioni di dollari di investimento da parte di aziende. La domanda quindi conivolge oggettivamente piccole realtà sia in Italia che nel mondo se pensiamo ad esempio al cloud computing quindi al computing tradizionale vengono investiti circa 5 miliardi in Italia e centinaia di miliardi di dollari nel mondo quindi siamo su numeri ancora piccolini effettivamente come dicevi è un po'a una nicchia un mercato emergente però sicuramente c'è un ecosistema che sta lavorando molto in modo congiunto all'industrializzazione nello sviluppo di queste tecnologie.

Cristiano Matricardi [00:13:24] Ci stiamo avvicinando quindi alla fine di questo episodio e alla fine della nostra serie su quanto un computer e sulle Quantum Technologies. Ecco Marina, ci fai un quadro generale di quello che è lo stato attuale delle tecnologie quantistiche in Italia e come vedi un futuro sviluppo in questo campo nel nostro Paese, anche nel mondo?

Marina Natalucci [00:13:49] Ovviamente al momento, secondo i nostri dati, in Italia in realtà siamo ancora un po lontani da questo hype. In realtà, se guardiamo alle imprese italiane, più del 50% in questo momento non conosce neanche di che cosa si tratta. Quindi siamo in una fase in cui ci troviamo ancora un pochino in una nicchia. Noi sappiamo che a livello internazionale 108 grandi imprese tra queste hanno annunciato alcune grandi aziende italiane Intesa San Sanpaolo, Eni, Enel, Leonardo che hanno annunciato pubblicamente di avere sperimentazioni e laboratori su questi temi. Numeri ancora piccoli se li confrontassimo con con altre tecnologie però insomma i Governi stanno investendo in in modo crescente, la filiera sta ricevendo fondi di Venture Capital crescente quindi sicuramente c'è un interesse che sta in questo momento crescendo nel mondo e quindi probabilmente siamo in quella fase in cui effettivamente bisogna stare un po attenti a come si comunica dobbiamo lavorare come comunità da un lato per rendere questa conoscenza accessibile perché se restiamo in una nicchia rischiamo comunque di rallentare lo sviluppo della tecnologia però d'altra parte di comunicare correttamente quindi sia la comunità scientifica sia tutto il settore e noi vogliamo aiutare in questa direzione, ci dobbiamo impegnare a comunicare in modo corretto e a far maturare una consapevolezza su questo.