In passato molti sondaggi condotti nei Paesi industrializzati mostravano che una famiglia con due figli era considerata ideale, ma le cose sono cambiate secondo uno studio pubblicato sulla rivista PNAS e coordinato da Arnstein Aassve, demografo dell'Università Bocconi di Milano1. Il team di Aassve ha intervistato quasi 20.000 persone in Cina, Giappone, Corea del Sud, Singapore, Stati Uniti, Italia, Spagna e Norvegia, tutti Paesi a bassa fertilità.
Agli intervistati è stato chiesto di valutare il contributo di dieci fattori a una famiglia di successo: numero di figli, stato civile dei genitori, reddito familiare, rispetto da parte della comunità, ruoli di genere, equilibrio tra lavoro e famiglia, istruzione dei figli, qualità della comunicazione tra i membri della famiglia, contatti con la famiglia allargata e sostegno finanziario per i figli. Gli autori hanno presentato a ogni partecipante sei brevi descrizioni di situazioni familiari, in cui i dieci fattori erano variati in modo casuale, e hanno chiesto loro di valutare il successo di tali situazioni familiari.
Nonostante le enormi differenze culturali e politiche tra i Paesi esaminati, gli scienziati sono stati sorpresi di trovare risultati simili. "Le persone tendono ad avere idee simili su come dovrebbe essere la famiglia e su ciò che conta davvero, indipendentemente dal Paese e dalla cultura", commenta Aassve.
Sebbene gli intervistati considerino una famiglia senza figli meno riuscita di una con un solo figlio, non pensano che avere due o tre figli sia meglio di averne uno solo. Secondo gli intervistati, ciò che conta di più è la comunicazione tra i membri della famiglia, il legame con i nonni e la famiglia allargata e il rispetto nella comunità.
Ciò che varia significativamente da un Paese all'altro è l'importanza dello status dei genitori. Il matrimonio è considerato un fattore importante in Corea del Sud, Giappone e Singapore, mentre non lo è in Europa, Cina e Stati Uniti. Inoltre, mentre gli intervistati di tutti i Paesi ritengono che un reddito inferiore alla media renda una famiglia meno riuscita, i partecipanti europei non considerano un reddito superiore alla media come un elemento di successo, come invece fanno i partecipanti di Stati Uniti, Cina, Corea del Sud e Giappone. Ciò potrebbe essere spiegato dal più ampio sostegno statale su cui i genitori europei possono talvolta contare