Read in English

Il Centro di Medicina Rigenerativa dell'Università di Modena e Reggio Emilia, che ospita Holostem Terapie Avanzate. Credit: Stefano Dal Pozzolo/Contrasto/eyevine.

Dopo un anno di tormenti, la biotech italiana Holostem Terapie Avanzate è stata salvata dal fallimento in extremis, quando il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato il via libera all'utilizzo di fondi pubblici per tenere a galla l'azienda.

Il salvataggio dell'azienda modenese, che utilizza cellule staminali per il trattamento di malattie rare, arriva esattamente un anno dopo l'inizio dei suoi problemi finanziari. Il precedente proprietario, l'azienda farmaceutica Chiesi, aveva annunciato di voler interrompere gli investimenti a causa degli scarsi risultati finanziari. Holostem è riuscita a resistere ancora per un anno grazie a un ultimo contributo finanziario di Chiesi, ma avrebbe dovuto cessare definitivamente le attività se non si fosse trovata una soluzione entro il 30 novembre.

Creata nel 2008 come spinoff dell'Università di Modena e Reggio Emilia, nel 2015 Holostem ha portato sul mercato Holoclar, la prima terapia avanzata a base di cellule staminali approvata in Europa. I fondatori di Holostem, Graziella Pellegrini e Michele De Luca, sono leader di fama mondiale nel campo della medicina rigenerativa. Nel 2017 Holostem ha sviluppato Hologene 5, una terapia basata su cellule staminali geneticamente corrette che ha curato un bambino di 7 anni affetto da epidermolisi bollosa, una rara malattia genetica che colpisce la pelle. La sperimentazione clinica di Hologene 5 doveva partire a fine 2022 ma ha subito dei rallentamenti a causa del rischio di fallimento.

Nelle ultime settimane, scienziati, pazienti e familiari avevano fatto pressione sul governo perché trovasse una soluzione.

Urso ha spiegato che Holostem sarà acquisita dalla Fondazione Enea Tech & Biomedical, un fondo di investimento lanciato nel 2020 e supervisionato dal Ministero delle Imprese, con il compito di finanziare l'industria biotecnologica nazionale e di sostenere il trasferimento tecnologico dalle università alle aziende. Urso ha dichiarato in Parlamento che il salvataggio pubblico è subordinato a tre condizioni inderogabili: un nuovo management per l'azienda, lo sviluppo di un nuovo piano industriale entro i prossimi 6 mesi che includa una chiara strategia di contenimento dei costi e di aumento dei ricavi, e l'impegno dell'azienda a cercare investitori privati e partner industriali.

"Delle tre condizioni evidenziate dal Ministro, la terza è la più impegnativa", afferma Elena Cattaneo, esperta delle cellule staminali e senatrice a vita, "ma sono fiduciosa che Holostem, un'eccellenza nel campo della medicina rigenerativa, sarà in grado di attirare l'interesse di partner industriali. Le sue competenze sono quasi uniche al mondo".

Secondo Cattaneo, la vicenda ha dimostrato che le terapie per le malattie rare incurabili devono essere trattate come un bene pubblico e sostenute dalle agenzie internazionali che si occupano di sanità pubblica, che possono adottare un approccio diverso da quello industriale.

Né il Ministero delle Imprese né Enea Tech & Biomedical hanno risposto alla richiesta di commento di Nature Italy, e Holostem ha risposto che preferisce attendere il completamento della procedura di acquisizione prima di commentare.