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Il Po a Torino, quasi in secca, nell'estate del 2022. Credit: Mauro Ujetto/NurPhoto via Getty Images.

La siccità che ha colpito l'Italia settentrionale nel 2022 non ha precedenti in oltre due secoli e fa parte di una tendenza di lungo termine che rende più frequenti e gravi gli episodi di siccità nella zona.

Un team guidato da Alberto Montanari, dell'Università di Bologna, ha raggiunto questa conclusione in uno studio pubblicato su Science Advances1, analizzando i dati storici del Po, il fiume più lungo d'Italia, che per i primi sette mesi del 2022 ha registrato livelli criticamente bassi, colpendo l'intera valle e costringendo il governo a dichiarare lo stato di emergenza.

È difficile capire se i dati idrologici mostrino già una tendenza verso un inasprimento della siccità, e se possa essere collegata al cambiamento climatico. Questo perché la disponibilità di dati storici è limitata, e perché ci sono molte le variabili che influenzano il flusso dei fiumi, tra cui i cambiamenti nell'uso del suolo e il prelievo di acqua da parte della popolazione.

Montanari e il suo team si sono basati su una serie temporale di flussi fluviali che va dal 1807 al 2022, ricostruita applicando un'analisi statistica alle misurazioni del livello dell’acqua effettuate regolarmente a Pontelagoscuro, vicino allo sbocco del bacino del Po. Hanno analizzato questa sequenza di 216 anni e calcolato le portate medie annue del fiume per quattro diverse finestre temporali in primavera e in estate, alla ricerca di cambiamenti nei modelli stagionali come possibile causa dell'evento del 2022. Hanno anche studiato le tendenze delle precipitazioni, delle precipitazioni nevose, dell'evaporazione, dei prelievi idrici e dell'irrigazione per cercare possibili cause.

Hanno concluso che la siccità del Po del 2022 è stata di gran lunga la peggiore degli ultimi due secoli, con una portata media del fiume inferiore del 30% rispetto alla seconda peggiore, e che un evento del genere può verificarsi in media una volta ogni 600 anni. "Significa che è stato un evento molto raro, ma comunque normale", dice Montanari. "Ma non è normale che 6 delle 10 peggiori siccità dal 1807 si siano verificate dopo il 2000".

L'evento del 2022, in altre parole, non è stato un evento isolato, ma fa parte di una tendenza al declino della portata del fiume. Secondo lo studio, i cambiamenti nella stagionalità, la diminuzione della quantità di neve e l'aumento dell'evaporazione dell'acqua dal suolo sono le cause principali. "Quando abbiamo iniziato la nostra analisi ci aspettavamo di trovare un calo del flusso in tutte le stagioni", dice Montanari. "Siamo rimasti sorpresi nel vedere che il calo dei flussi estivi è stato invece compensato da un aumento dei flussi primaverili". Ciò è dovuto allo scioglimento anticipato delle nevi e alla riduzione delle precipitazioni nevose, un chiaro cambiamento indotto dal riscaldamento, secondo gli scienziati.

D'altra parte, lo studio non ha trovato una correlazione significativa con le variazioni delle precipitazioni e dei prelievi idrici, ma l'impatto effettivo dei prelievi non è chiaro a causa della mancanza di dati a lungo termine. "Possiamo concludere con sicurezza che il riscaldamento globale è un fattore scatenante della siccità del Po del 2022", afferma Montanari. "Non possiamo escludere che altri fattori abbiano giocato un ruolo".