Read in English

Credit: Juergen Ritterbach / Alamy Stock Photo.

L'arresto cardiaco è raro nei bambini, ma quando avviene al di fuori di un ambiente ospedaliero (un evento che i medici chiamano Out of Hospital Cardiac Arrest, OHCA) può portare danni cerebrali causati dalla temporanea mancanza di ossigeno. Il risultato è spesso una progressiva riduzione delle funzioni cognitive e motorie. Non ci sono ad oggi terapie efficaci per ripristinare la perdita neuronale o portare miglioramenti clinici in questi pazienti. In un nuovo studio1, un gruppo guidato da Antonio Chiaretti, del Policlinico Gemelli di Roma, ha testato per la prima volta una nuova terapia su tre bambini in stato vegetativo a seguito di OHCA.

Il gruppo ha una lunga esperienza in fatto di interventi terapeutici sperimentali per il danno cerebrale. In precedenza aveva dimostrato che l'iniezione intranasale del fattore di crescita nervoso (NGF) può portare benefici per bambini con gravi danni cerebrali dovuti a lesioni cerebrali traumatiche o a meningite. L'NGF è una neurotrofina molto nota che agisce a diversi livelli per ripristinare la funzione dei neuroni danneggiati. Fu scoperta negli anni '50 da Rita Levi-Montalcini e Stanley Cohen, che nel 1986 vinsero il premio Nobel per questo loro lavoro. Il nuovo studio abbina iniezioni di NGF con la stimolazione transcranica a corrente diretta (tDCS). Questo metodo non invasivo applica una corrente diretta al cervello attraverso elettrodi posizionati sul cuoio capelluto. È stato già testato con successo per varie condizioni neurologiche, ma mai su bambini con gravi danni cerebrali. Poiché la tDCS stimola la plasticità cerebrale inducendo una produzione endogena di NGF e di altri fattori neurotrofici, "li abbiamo combinati per aumentare le possibilità di risposta in un caso estremo", spiega Chiaretti, autore principale dello studio. "L’idea era sfruttare la capacità delle neurotrofine di bloccare contemporaneamente la morte dei neuroni e i processi infiammatori che la causano, favorendo al contempo la riparazione e la rigenerazione neuronale", spiega Chiaretti.

L'équipe ha selezionato tre bambini in stato vegetativo cronico a seguito di OHCA avvenuto durante l'infanzia. I bambini erano rimasti stabili per una media di tre anni dall'evento iniziale. Sono stati sottoposti a due cicli, ciascuno di 10 giorni, di iniezione intranasale di NGF associata a tDCS. Poi, attraverso analisi strumentali e cliniche, il team ha cercato segni di miglioramento. Utilizzando studi funzionali ed elettrofisiologici, hanno dimostrato un aumento del flusso sanguigno e dell'assorbimento di glucosio in specifiche regioni cerebrali, che sono segni di funzionalità del cervello. Anche i medici e gli assistenti hanno riferito alcuni miglioramenti, come la riduzione dei movimenti involontari e la capacità di mantenere brevemente la posizione semiseduta. "Abbiamo riscontrato un decorso simile in tutti e tre i bambini, che continuano a migliorare senza segni di regressione", dice Chiaretti.

Il team intende ora confermare i risultati in uno studio multicentrico e concentrarsi su condizioni meno gravi, dove i risultati potrebbero essere più evidenti.