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Credit: izkes/ iStock / Getty Images.

La risata è onnipresente nelle culture umane. È associata alla gioia, al divertimento, al gioco e ha grande importanza nella nostra vita sociale. Ma per secoli la questione della sua origine e della sua funzione ha affascinato scienziati e filosofi. Ora, Philosophical Transactions of the Royal Society B raccoglie nuove prove dalla biologia, dalle neuroscienze e dalla psicologia per mettere in discussione alcune ipotesi consolidate su come e quando la risata si sia evoluta.

Il numero speciale della rivista è stato curato da Fausto Caruana dell'Università di Parma e dell'Istituto di Neuroscienze del CNR, Elisabetta Palagi dell'Università di Pisa e Frans de Waal della Emory University, negli Stati Uniti.

"La tradizione filosofica lega indissolubilmente la risata all'umorismo", spiega Caruana, "ma noi pensiamo che questo sia un fenomeno complesso che si gratta appena". Palagi aggiunge che "c'è una prospettiva antropocentrica sulla risata che ignora un gran numero di studi su di essa in altri animali".

Nel loro articolo introduttivo1, Caruana e colleghi passano in rassegna le prove recenti che mettono in discussione l'idea che la risata sia un fenomeno esclusivamente umano. Descrivono il lavoro2 dello psicologo Jaak Panksepp, da poco scomparso, che ha scoperto modelli di produzione vocale nei ratti che potrebbero avere relazioni evolutive con la risata dei primati. "Il lavoro di Panksepp è stato essenziale per smuovere il paradigma antropocentrico", afferma Palagi.

Anche le neuroscienze ci hanno fornito indicazioni sulle radici evolutive della risata. Caruana osserva che si stanno accumulando prove di somiglianza tra i circuiti neurali dei ratti e degli ominidi che sono alla base dei comportamenti ludici e delle vocalizzazioni3.

Palagi cita anche studi di Robert Provine, neurologo e psicologo dell'Università del Maryland, che ha sottolineato il significato comunicativo e sociale della risata. I suoi studi hanno dimostrato che la risata è circa 30 volte più frequente nelle situazioni sociali che in quelle solitarie, il che suggerisce che abbia per esempio la funzione di contestualizzare meglio le conversazioni verbali e non verbali, o di rafforzare i legami di gruppo grazie alla condivisione di emozioni positive. Recenti studi di neuroscienze, tra cui alcuni di Caruana, suggeriscono che la natura contagiosa della risata possa essere mediata da specifici circuiti neurali che coinvolgono i neuroni specchio.