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Ci sono milioni di robot che lavorano in fabbriche, magazzini, ospedali e case. Ma potrebbero avere molte più applicazioni, e un impatto molto maggiore, se fossero più autonomi e potessero esplorare nuovi ambienti o imparare nuovi compiti da soli. Se fossero più agili e potessero camminare, correre, volare e nuotare come gli animali. Se potessero interagire in modo naturale con gli esseri umani e lavorare a fianco a loro in totale sicurezza. In altre parole, se assomigliassero un po' di più agli esseri viventi.

Dare ai robot queste capacità è l'obiettivo di uno sforzo interdisciplinare che sta emergendo come un nuovo campo scientifico a sé stante, con gli scienziati italiani in un ruolo di primo piano.

The New Science of Intelligence – un evento organizzato da Nature Italy, I-RIM (Istituto Italiano di Robotica e Macchine Intelligenti) e Maker Faire Rome - esplorerà gli ultimi sviluppi in questo campo e presenterà gli scienziati che stanno lavorando per creare una nuova generazione di robot. Sei relatori saliranno sul palco per mostrare sia gli ultimi risultati raggiunti nei loro campi, sia le sfide scientifiche che ancora ci attendono.

Katja Mombaur, dell'Università di Waterloo in Canada, mostrerà come sta sviluppando robot con "intelligenza di movimento", un particolare tipo di IA che incorpora la comprensione del movimento umano e l'anticipazione delle azioni umane, per realizzare finalmente l'obiettivo di robot umanoidi che possano lavorare intorno agli esseri umani e interagire con loro in modo naturale.

Mirko Kovac, del Laboratorio Federale Svizzero per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali, spiegherà come i robot possono aiutarci in una delle più grandi sfide che dobbiamo affrontare: proteggere il nostro ambiente dai cambiamenti climatici e da altre minacce, trasportando sensori in aree remote e monitorando la salute degli ecosistemi.

Barbara Mazzolai, dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, parlerà della sua ricerca di ispirazione per i robot in luoghi inaspettati: piante, radici degli alberi, funghi, tutti sistemi biologici che mostrano un comportamento collettivo che potrebbe essere replicato nei robot, e una capacità senza pari di esplorare gli ambienti, compresi quelli più duri e bui come il suolo.

Dario Farina, dell'Imperial College di Londra, presenterà i progressi nel campo delle protesi robotiche, e come queste possano essere interfacciate direttamente con il sistema nervoso umano, ricevendo istruzioni direttamente dal cervello e restituendo sensazioni realistiche, aprendo un'era completamente nuova per la medicina rigenerativa e per aiutare le persone che hanno perso l'uso degli arti.

Rita Cucchiara, dell'Università di Modena e Reggio Emilia, mostrerà come decenni di ricerca nella computer vision (la stessa che ha permesso all'apprendimento automatico di rivoluzionare l'analisi e il riconoscimento delle immagini) siano ora applicati ai robot, dando loro la capacità di interpretare l'ambiente che li circonda e di imparare da esso.

Davide Scaramuzza, dell'Università di Zurigo, presenterà il recente e impressionante lavoro del suo laboratorio, in cui droni autonomi sono addestrati a volare ad alta velocità nelle foreste e nella natura, e come alcuni di questi droni siano recentemente riusciti a battere i migliori piloti umani nelle gare di droni - un'impresa che sembrava impossibile fino a pochi anni fa.

Uno dopo l'altro, gli interventi mostreranno come l'ingegneria, la biologia dei materiali, le neuroscienze, la biologia, la psicologia, la fisica e molte altre discipline stiano convergendo nella robotica di oggi, rendendola una "nuova scienza dell'intelligenza" che ha il potenziale di trasformare il mondo fisico proprio come l'intelligenza artificiale ha trasformato il mondo dei dati.

Vai sul sito di Nature Conferences per avere più informazioni sull'evento e per la registrazione obbligatoria, per seguire l'evento in presenza o virtualmente.