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Nei sistemi idrotermali sono presenti calore e sostanze chimiche che permettono lo sviluppo di form di vita anche in assenza di luce solare. Credit: Ralph White/ Corbis Documentary/ Getty Images.

I ricercatori hanno setacciato la superficie del pianeta alla ricerca di segni degli inizi della vita sulla Terra. Ma alcuni microfossili scoperti nelle vene idrotermali in Sud Africa suggeriscono che alcuni dei primi organismi vivevano invece sottoterra. La scoperta potrebbe anche dare suggerimenti su dove cercare segni di vita su altri pianeti.

Il gruppo Onverwacht nella Barberton Greenstone Belt del Sudafrica è un noto sito di resti cellulari che risalgono a più di tre miliardi di anni fa. Situato nel nord-est del Sudafrica, ospita alcune delle rocce più antiche della Terra, che all'epoca erano sommerse e costituivano il fondo del mare. Come paleontologa interessata alle specie "estremofile" che preferiscono ambienti inospitali, Barbara Cavalazzi dell'Università di Bologna ha colto l'occasione per indagare questo sito, insieme a un collaboratore, Axel Hofmann, dell'Università di Johannesburg.

L'indagine iniziale di Cavalazzi, su campioni di depositi di quarzo di 3,42 miliardi di anni sotto l'antico fondale marino, ha rivelato strutture sottili e filamentose che assomigliano a detriti di microrganismi fossilizzati. Tornati in laboratorio, i ricercatori le hanno sottoposte a un'analisi molto più intensa con la microscopia e la spettroscopia. Le loro analisi della struttura e della composizione chimica di questi filamenti, e in particolare le tracce di carbonio, idrogeno e ossigeno, hanno fatto propendere per l’idea che siano resti di antichi microbi, con un metabolismo basato sul metano.

Anche se non c’è una prova decisiva che si tratti di forme di vita, le tracce scoperte qui sono molto simili ad altri resti di antichi batteri che consumavano metano, e Cavalazzi crede che verranno trovate altre simili "impronte digitali" microbiche. "Abbiamo avuto la possibilità di dimostrare che gli ambienti sotterranei di miliardi di anni fa potevano essere una nicchia adatta alla vita", dice, aggiungendo che questi ambienti rappresentano una nuova frontiera nella ricerca di organismi antichi. "È anche possibile che tracce di vita primitiva siano conservate in ambienti simili su Marte", aggiunge Cavalazzi.