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Un ritratto di Vlad III, o "Vlad l'Impalatore",signore di Valacchia dal 1456 al 1462, ritenuto l'ispirazione per il personaggio fittizio di Dracula.

Il Dracula di Bram Stoker era noto per bere il sangue delle sue vittime, ma il signore della guerra del XV secolo che ha probabilmente ispirato la figura del vampiro potrebbe invece aver pianto sangue.

Un gruppo di scienziati italiani e israeliani ha analizzato macchie di materiale biologico lasciate su tre lettere scritte da Vlad l'Impalatore, che suggeriscono che potrebbe aver sofferto di una condizione nota come emolacria, che avrebbe fatto sì che le sue lacrime si mescolassero al sangue1.

Vlad III, noto anche come Vlad Drăculea (Figlio del Drago), era un principe e sovrano militare della regione della Valacchia, nella Romania meridionale. Difese strenuamente l'area dagli eserciti del potente Impero Ottomano, e si dice che durante la sua vita abbia ucciso più di 80.000 persone.

Vincenzo Cunsolo, dell'Università di Catania, con colleghi di Catania, Milano e Rehovot in Israele, insieme a Tudor Arhire dell'Archivio Nazionale Rumeno, hanno studiato tre lettere scritte, firmate e inviate da Vlad III ai governanti della città di Sibiu - una nel 1457 e due nel 1475. Hanno posizionato sulle lettere una pellicola di plastica non invasiva per estrarre i componenti delle proteine, ovvero i peptidi, che hanno poi identificato utilizzando la spettroscopia di massa ad alta risoluzione.

Il team ha effettuato una serie di test per distinguere i peptidi depositati al momento della stesura della lettera da altre molecole introdotte successivamente. In particolare, un test ha misurato la deamidazione, una modificazione naturale di due amminoacidi che può fare da marcatore dell'invecchiamento delle proteine.

Da questo processo sono emerse 16 proteine umane che i ricercatori sono certi fossero originariamente presenti sulle lettere: le loro analisi di laboratorio hanno identificato almeno due dei peptidi che compongono ciascuna proteina. Alcune di queste proteine sono legate alla pelle, mentre altre riguardano la respirazione e le malattie della retina. Altre proteine si trovano nel sangue, tra cui una coinvolta nella produzione di lacrime.

È stata quest'ultima scoperta, in parte, a portare Cunsolo e collaboratori a concludere che Dracula potrebbe aver pianto lacrime di sangue, il che sarebbe coerente con alcuni resoconti storici. I ricercatori hanno anche trovato indicazioni sul fatto che Dracula potrebbe aver sviluppato la sua malattia con l'età, dato che i peptidi legati alla retina e alle lacrime sono stati trovati solo nelle lettere più recenti.

I ricercatori hanno anche trovato un gran numero di peptidi provenienti da altri organismi viventi. Come sottolineano, la Valacchia era un crocevia molto frequentato da mercanti, schiavi e soldati, e forse anche da malattie. Tra i molti peptidi batterici trovati, ci sono quelli del gruppo Enterobacterales, che comprende l'agente patogeno responsabile della peste nera del XIV secolo.