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Credit: Getty Images.

Attivisti ed esperti climatici sostengono che le aziende produttrici di combustibili fossili dovrebbero pagare compensazioni finanziarie per aver contribuito a causare il cambiamento climatico, o "riparazioni", un'idea che è stata discussa anche durante i vertici delle Nazioni Unite. Ma come potrebbero funzionare, e a quanto dovrebbero ammontare, i risarcimenti? In un recente studio pubblicato sulla rivista One Earth1 Marco Grasso del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università di Milano-Bicocca e Richard Heede del Climate Accountability Institute hanno proposto una metodologia per quantificare i danni causati all'economia mondiale dalle emissioni di combustibili fossili, assieme a una tabella di marcia per implementare i risarcimenti. Hanno concluso che le 21 principali aziende produttrici di combustibili fossili, note anche come Carbon Majors, dovrebbero pagare 209 miliardi di dollari ogni anno dal 2025 al 2050. Abbiamo parlato dello studio con Marco Grasso.

Che cosa vi ha spinto ad affrontare il tema della responsabilità climatica delle imprese produttrici di combustibili fossili e quale approccio avete adottato?

Crediamo che l'onere dei danni climatici non debba essere sostenuto solo da Stati e individui. Sosteniamo che le aziende produttrici di combustibili fossili debbano essere ritenute responsabili perché sapevano che le loro attività stavano causando pericolosi cambiamenti climatici, e non hanno cambiato il loro modello di business anche quando si sono rese disponibili alternative a minore intensità di carbonio. Abbiamo fornito i primi calcoli scientificamente fondati sulle possibili riparazioni, basati su una stima dei danni climatici dal 2025 al 2050.

Come avete quantificato i risarcimenti?

Sulla base di un'indagine condotta fra 738 economisti del clima e utilizzando un modello di crescita economica per il periodo dal 2025 al 2075, abbiamo stimato il costo cumulativo dei danni climatici dovuti a tutte le fonti antropiche, considerando uno scenario di aumento della temperatura di 3°C. Il costo cumulativo ammonta a 99.000 miliardi di dollari, di cui 70.000 miliardi attribuibili ai combustibili fossili. Questi costi derivano dal comportamento di tre gruppi di agenti: i produttori di combustibili che generano emissioni, gli emettitori che li utilizzano e le istituzioni politiche che dovrebbero agire per ridurre le emissioni o non lo fanno. Per semplicità, proponiamo che i produttori, gli emettitori e le istituzioni abbiano ciascuno un terzo della responsabilità, e quindi una quota uguale dei danni climatici, pari a 23.200 miliardi di dollari. A ciascuna delle 21 maggiori aziende considerate viene poi assegnata una quota di questi 23.200 miliardi di dollari in base alla sua quota di emissioni globali dal 1988 al 2022. Il risultato è che le 21 maggiori aziende dovrebbero risarcire 5.444 miliardi di dollari di perdita di PIL prevista tra il 2025 e il 2050, ovvero 209 miliardi di dollari all'anno in media.

Quali criteri avete utilizzato per identificare le aziende che dovrebbero pagare i risarcimenti?

Abbiamo raggruppato le aziende più importanti in tre categorie che abbiamo chiamato "High Requirement" (HR), "Low Requirement" (LR) ed "Exempt". Le aziende HR sono società di proprietà degli investitori e di enti statali con sede nei Paesi più ricchi, come Stati Uniti, Europa e Arabia Saudita, e dovrebbero sostenere l'intero onere finanziario delle riparazioni in proporzione alle loro emissioni storiche. Le società LR sono entità statali in Russia, Iraq, Brasile e Cina. Abbiamo assegnato loro risarcimenti parziali a causa della situazione economica dei loro Paesi di origine. Per lo stesso motivo, le aziende con sede in Paesi più poveri come India, Iran, Venezuela e Algeria sarebbero esentate.

Quando proponete che le aziende produttrici di combustibili fossili paghino i risarcimenti

Proponiamo che le compagnie di combustibili fossili e di idrocarburi paghino le riparazioni nel periodo compreso tra il 2025 e il 2050, attraverso uno schema annuale con somme che diminuiscono e tendono a zero nel 2050. Ciò tiene conto della loro capacità decrescente di sostenere le riparazioni, considerando che le loro attività diventeranno probabilmente meno redditizie nel corso degli anni. Come incentivo a un’azione tempestiva, proponiamo che le aziende possano pagare risarcimenti ridotti se raggiungono obiettivi ambiziosi di riduzione della produzione di combustibili fossili. I risarcimenti potrebbero contribuire a risolvere i fallimenti del mercato, come la minore competitività delle energie rinnovabili rispetto ai combustibili fossili fortemente sovvenzionati, e renderebbero più difficile finanziare e assicurare nuovi progetti ad alta intensità di carbonio. Inoltre, contribuirebbero a finanziare le azioni di mitigazione e adattamento.

Quale impatto sperate abbia il vostro studio?

Più che una proposta politica, consideriamo questo lavoro come un punto di partenza per una discussione aperta sulla responsabilità condivisa per i danni al clima e vogliamo gettare le basi per ulteriori studi. Ci auguriamo che il nostro lavoro informi gli sforzi futuri per indirizzare pagamenti a coloro che sono maggiormente danneggiati dal cambiamento climatico.