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Turisti sulle passerelle a Piazza San Marco, Venezia, il 26 novembre 2022. La frequenza dell'acqua alta a Venezia è aumentata costantemente negli ultimi anni, e si prevede che aumenti ulteriormente a causa del cambiamento climatico. Credit: Andrea Merola/Bloomberg via Getty Images.

Il dialogo tra scienza del clima e politica è stato storicamente difficile. Gli scienziati spesso diffondono pubblicamente le loro conoscenze, ma a volte senza impegnarsi a sufficienza per adattare la comunicazione ai decisori politici o al pubblico in generale, sottovalutando la difficoltà fondamentale di integrare i cambiamenti climatici nella propria visione del mondo. I politici sono più propensi a chiedere consiglio agli scienziati quando si trovano di fronte a un problema immediato ed evidente, come la pandemia di COVID-19.

È necessario rafforzare i legami tra scienziati del clima e politici, e questo può essere particolarmente impegnativo in Italia, dove la consapevolezza del cambiamento climatico, dei suoi rischi e delle sue opportunità, nella politica e nell’opinione pubblica, è ancora limitata.

Un modello ampiamente utilizzato per migliorare il dialogo è la nomina di consulenti individuali per i governi e i ministeri, come i Chief Scientific Advisers nel Regno Unito. Tuttavia, il ricorso ai consulenti presenta alcuni problemi. In primo luogo, possono avere un “bias” verso il punto di vista dei politici e non sempre rappresentano la migliore scienza climatica. In secondo luogo, questioni come il cambiamento climatico richiedono obiettivi politici pianificati per anni o decenni. Questo obiettivo potrebbe non essere raggiunto da consulenti che vengono sostituiti quando cambia il governo.

Un’altra opzione è quella di avvalersi della consulenza di accademie che riuniscono i migliori scienziati del Paese e che possono fornire consulenza su richiesta, ma si tratta di un modello intrinsecamente non strutturato, perché i politici possono scegliere se chiedere o meno la loro consulenza.

La terza opzione è la creazione di un corpo specifico di scienziati che dialoghi istituzionalmente con la politica e che possa garantire la competenza, la responsabilità, l’indipendenza e l’efficacia dei contributi scientifici, promuovendo allo stesso tempo la stabilità delle azioni politiche legate al clima.

Oltre all’European Scientific Advisory Board on Climate Change, in Germania, Francia e Regno Unito sono stati istituiti dei comitati consultivi sulle questioni climatiche. Questi consigli svolgono molte funzioni di consulenza e di allarme, ma vi è ancora un potenziale di miglioramento, ad esempio quando la scelta dei rappresentanti scientifici viene fatta solo dai politici o, soprattutto, quando i politici non sono obbligati a chiedere il parere dei consigli. Ad esempio, l’Haut Conseil pour le Climat francese non ha alcun potere di consulenza durante la preparazione dei progetti di legge, ma solo un potere di raccomandazione ex-ante o di valutazione ex-post, mentre l’Expertenrat fuer Klimafragen in Germania e il Climate Change Committee nel Regno Unito devono essere consultati dai rispettivi governi durante il processo legislativo.

Con questi esempi in mente e consapevole della scarsa consapevolezza sul tema del cambiamento climatico, la comunità italiana delle scienze del clima ha cercato di porre il tema del cambiamento climatico in primo piano nella campagna elettorale per le elezioni politiche del 2022. Una petizione (avviata dalla Società Italiana per le Scienze del Clima) per promuovere il tema è stata firmata da oltre 220.000 cittadini italiani nel solo mese di agosto 2022 e un gruppo di scienziati del clima e dell’ambiente, riuniti nel comitato scientifico La Scienza al Voto, ha lanciato un progetto chiamato Scegliamo il Futuro. Il progetto ha proposto un nuovo quadro istituzionale per la collaborazione tra scienza e politica sulla crisi climatica e ambientale durante la nuova legislatura e ha suggerito ai cittadini, alle imprese e alle istituzioni una serie di misure di adattamento, mitigazione, ricerca ed educazione che possano aiutare a raggiungere i nostri obiettivi comuni sul clima.

L’idea è che qualsiasi visione del futuro, di qualsiasi orientamento politico, debba fare i conti con la risoluzione della crisi climatica, perché altrimenti mancherebbero semplicemente le risorse per attuare quella visione.

Questo approccio, in cui la conoscenza scientifica viene presentata come un mezzo per consentire la realizzazione della propria visione del futuro, è stato accolto con favore ed è stato firmato un accordo trasversale per istituire per legge un Consiglio Scientifico Clima e Ambiente (CSCA) all'inizio della nuova legislatura.

Ad oggi, il comitato La Scienza al Voto sta riprendendo i contatti e sta “costruendo fiducia” con i rappresentanti di tutti i partiti politici, e ha istituito un comitato giuridico per studiare il modo migliore per incorporare questo CSCA nelle istituzioni della Repubblica italiana. In questo modo, si cercherà di correggere alcune criticità riscontrate nei modelli esistenti utilizzati dai governi di tutto il mondo per raccogliere pareri scientifici.

Secondo il piano attualmente in discussione con le forze politiche, i membri della CSCA saranno scelti in base alla loro esperienza scientifica nei diversi settori della scienza del clima e alla loro indipendenza, e la selezione sarà effettuata in collaborazione da politici e scienziati. Inoltre, proponiamo un dialogo continuo tra il CSCA e le istituzioni politiche, in quanto il principio guida non è quello di raccomandare soluzioni specifiche, ma di fornire la più ampia gamma possibile di strumenti basati sull'evidenza per raggiungere obiettivi scientificamente validi e rispettare gli obiettivi internazionali.

Siamo certi che questo dialogo tra scienza del clima e politici dimostrerà che la consulenza scientifica può avere un ruolo decisivo nella democrazia, una volta scelto un paradigma che ne garantisca l'indipendenza, la trasversalità e l’efficacia. Speriamo che questo faccia capire ai politici e ai cittadini di qualsiasi orientamento che l’accettazione dei fatti scientifici non stravolgerà le loro idee politiche, ma le renderà attuabili nel nostro mondo in continua evoluzione.