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I ghiacciai sono archivi naturali di dati sul clima e sull'ambiente del passato, essenziali per interpretare come il clima sta cambiando oggi. Studiando carote di ghiaccio - come quella che porto con me in questa foto, scavata nel ghiacciaio del Grand Combin, nelle Alpi svizzere - possiamo viaggiare indietro nel tempo di centinaia o addirittura migliaia di anni.

Uno dei modi per farlo è analizzare gli isotopi stabili di idrogeno e ossigeno presenti nella molecola dell'acqua. La loro proporzione è costante nell'acqua di mare, ma cambia nella pioggia e nella neve, a seconda della temperatura atmosferica. Ciò significa che possiamo osservare indirettamente la temperatura dell'atmosfera al momento della formazione della calotta glaciale, e quindi dedurre l'evoluzione del clima nel passato.

Gli strati di ghiaccio, tuttavia, conservano anche altri tipi di dati ambientali che mostrano l'impatto dell'uomo. Strato per strato, in un campione di ghiacciaio alpino possiamo individuare le tracce lasciate da eventi storici, sia globali che locali. Per esempio, il picco di inquinamento da piombo intorno agli anni Settanta. I residui di polonio derivanti dai test nucleari militari durante la Guerra Fredda. Il calo delle emissioni inquinanti durante la Grande Depressione. Persino tracce di attività mineraria locale in epoca medievale. Il polline incapsulato nel ghiaccio mostra l'arrivo del mais in Europa e la diffusione della coltivazione del castagno da parte dei Romani.

Gli strati di ghiaccio sono come le pagine di un libro, che stiamo imparando a leggere solo ora. Purtroppo, questi preziosi documenti stanno scomparendo a causa dell'aumento delle temperature nell'atmosfera. Attualmente sto lavorando a Ice Memory, un progetto che mira a conservare questi dati per i futuri ricercatori. Stiamo creando un archivio, campionando due carote per ogni sito scelto: ne analizziamo una e inviamo l'altra in un santuario in Antartide, una grotta di neve con una temperatura stabile. Il continente antartico è un congelatore naturale, oltre che un territorio sovranazionale, e vogliamo che questi record di ghiaccio siano a disposizione dei futuri gruppi di ricerca di qualsiasi nazionalità.

Capire come è cambiato il clima nel passato è fondamentale per fare previsioni sul futuro. I ghiacciai sono sentinelle del cambiamento climatico: ciò che sta accadendo ora in alta montagna è un segno degli impatti che vedremo a quote più basse. Lo scioglimento senza precedenti delle calotte glaciali a cui stiamo assistendo è tragico per la perdita di risorse idriche, ma anche per la perdita della conoscenza e della memoria racchiuse nel ghiaccio. La conservazione di queste carote di ghiaccio ha uno scopo scientifico, naturalmente, ma ne ha anche uno storico.

Per me, tenere in mano un campione congelato in epoca medievale o romana è sempre un momento emozionante. Quando ci si rende conto che quel ghiaccio è rimasto intrappolato per migliaia di anni, la fantasia prende il volo. Le storie che il ghiaccio racconta sono affascinanti e possono sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto alla perdita dei ghiacciai, ambienti meravigliosi che vediamo deteriorarsi giorno dopo giorno.