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I bandi ERC sono la principale fonte di finanziamento in Europa per la ricerca fondamentale. Credit: Sagadogo/ iStock / Getty Images Plus.

I ricercatori che lavorano in Italia combattono una battaglia sempre più difficile nella competizione per i grant assegnati dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC), il più influente strumento dell'Unione Europea per il finanziamento della ricerca di base e di frontiera. Nonostante il grande impegno dimostrato dalla comunità scientifica italiana, i finanziamenti per la ricerca di base e di frontiera in Italia negli ultimi 20 anni sono rimasti troppo bassi.

Mentre in generale gli scienziati italiani hanno buoni risultati quando si tratta di assicurarsi i progetti ERC, il numero di gruppi di ricerca effettivamente basati in Italia continua a diminuire, a causa delle carenze dell'ecosistema della ricerca italiana. Molti ricercatori italiani lasciano il paese dopo un master o un dottorato per trovare altrove la loro casa professionale, e le istituzioni italiane ospitanti mancano di strumenti per trattenere o attrarre talenti italiani o stranieri. Insieme, questi problemi si sono combinati producendo enormi perdite per il nostro paese. L'Italia è un contribuente netto dell'ERC (trae meno finanziamenti in progetti di ricerca assegnati di quanti ne versi al meccanismo), e il nostro capitale umano è impoverito in modi tanto gravi quanto difficili da quantificare.

Molte iniziative recenti hanno iniziato ad affrontare questi problemi e l'opportunità offerta dal "Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza" (PNRR) europeo non ha precedenti. Un utile esempio è rappresentato dalla recente iniziativa guidata dalla EMBO (e sostenuta da molti ricercatori italiani) che ha portato ad un programma nazionale simile all'ERC. Questo recente sviluppo è un passo significativo nella giusta direzione, ma dipenderà dal nostro sforzo condiviso se il budget complessivo e il sistema di valutazione saranno sufficienti a innescare un cambiamento duraturo nel paese.

Noi vogliamo unire tutti i vincitori ERC italiani (per nazionalità o istituzione ospitante) in un'associazione no-profit, ERC in Italy, per promuovere la ricerca fondamentale e di frontiera in Italia. Abbiamo fondato l'associazione alla fine di luglio, come ente di promozione sociale riconosciuto senza scopo di lucro. L'associazione ha già iniziato una campagna per reclutare grantees ERC con sede in Italia.

Attraverso la lente della nostra esperienza ERC, ci siamo posti tre domande:

Come siamo arrivati a questo punto? La nostra idea è che le difficoltà che incontriamo con il reclutamento di gruppi di ricerca ERC derivino dalle note debolezze del sistema di ricerca italiano. Una valutazione positiva del ERC richiede l'eccellenza del ricercatore principale e del progetto, dimostrata da un eccezionale track record come ricercatore indipendente e da un progetto ad alto rischio e con il potenziale di portare a grandi risultati. Tuttavia, le opportunità per i ricercatori in Italia di ottenere l'una o l'altra cosa sono estremamente ridotte, dato che i giovani vengono fatti avanzare attraverso i ranghi dei loro dipartimenti con pochissimi finanziamenti a disposizione per questo tipo di ricerca ad alto rischio e alto guadagno.

Perché siamo arrivati a questo punto? Oltre alla bassa spesa totale per la ricerca, l'Italia ha sempre sofferto di una imprevedibilità dei tempi e dei modi delle opportunità di finanziamento. I finanziamenti modesti e incerti hanno reso difficile la pianificazione delle carriere per i giovani e hanno dissuaso i ricercatori che già si trovano all'estero dal rientrare in patria. Purtroppo, in uno stato di perenne emergenza, dare priorità ai meccanismi per favorire progetti eccellenti ad alto rischio/alto guadagno da parte di giovani ricercatori è diventato un lusso. Invece, per evitare un collasso del sistema, sono state premiate le vie di ricerca più sicure, e le risorse disponibili sono state distribuite per lo più in modo uniforme.

Cosa possiamo fare oggi? Abbiamo bisogno di un sistema in cui i giovani ricercatori di talento possano sviluppare un profilo competitivo con i loro colleghi europei. Per realizzarlo, abbiamo bisogno di tre categorie principali di azioni. Abbiamo bisogno di iniziative di scouting e formazione per individui con un talento per la ricerca di frontiera ad alto rischio/alto guadagno. Abbiamo bisogno di una valutazione omogenea, tempestiva, aggressiva ed equa dei progetti di ricerca e delle promozioni individuali. Abbiamo bisogno di risorse finanziarie per garantire meccanismi di finanziamento regolari con la giusta programmazione, per sostenere i percorsi indipendenti dei singoli ricercatori e il continuo sviluppo delle idee di ricerca. E, infine, dobbiamo assicurarci di realizzare tutti questi obiettivi senza togliere risorse al resto della ricerca di base e applicata, che lotta da troppo tempo con gli stessi problemi sistemici.

ERC in Italy rappresenta i vincitori di ERC nelle scienze sociali e umane, nelle scienze della vita, nella fisica e nell'ingegneria, provenienti da tutte le istituzioni di ricerca pubbliche e private in Italia e all'estero, a tutti i livelli di anzianità di carriera. In questo modo, abbiamo la capacità unica di integrare le migliori pratiche con le peculiarità locali, e abbiamo la capacità operativa per diffondere iniziative di formazione, consulenza e assistenza per singoli ricercatori, istituzioni e policy-maker in tutta la nazione.

Oggi abbiamo accesso a capitali che possono essere usati per affrontare questi problemi in modi che non erano possibili prima della pandemia COVID-19. Abbiamo il dovere, verso le vecchie generazioni che hanno sofferto in modo sproporzionato in questa pandemia e verso le generazioni future che si faranno carico degli interessi del PNRR, di non sprecare questa opportunità.