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Fantina Madricardo

I progressi nelle tecnologie sonar ad alta risoluzione consentono oggi agli scienziati di esplorare siti archeologici sottomarini con un livello di dettaglio senza precedenti. È quanto hanno fatto Fantina Madricardo dell'Istituto di Scienze Marine (ISMAR-CNR) di Venezia e i suoi collaboratori, combinando la ricerca su archivi archeologici con nuove osservazioni realizzate con un sonar multifascio, per confermare la presenza nella laguna di Venezia di resti di una strada romana e altre strutture associate.

Il team ha concentrato la sua attenzione su una cresta compatta e sabbiosa sotto l'acqua nel Canale di Treporti, vicino alla antica città romana di Altino. La cresta rappresenta un'antica spiaggia e linea costiera, ora sommersa sotto la laguna di Venezia. Lungo la sua cima i ricercatori hanno identificato 12 strutture lineari disposte in direzione nord-est per oltre 1,1 chilometri.

"Studi precedenti negli anni '80 avevano scoperto delle pietre di pavimentazione romane su una delle strutture, e l'uso del sonar è stato molto utile per mappare l'intera estensione del sito archeologico", dice Madricardo. I ricercatori hanno potuto contare sull'aiuto della squadra subacquea della polizia di stato di Venezia per esaminare le strutture che avevano identificato.

"L'acqua è torbida e le correnti sono forti", nota Madricardo. "I subacquei dovevano immergersi durante specifiche fasi di marea per scattare fotografie utili".

La strada fu costruita direttamente su sabbie compattate, il che fa pensare che il livello del mare a quel tempo fosse più basso della carreggiata. La strada probabilmente collegava Altino alla parte meridionale della laguna, ed era collegata alla più ampia rete stradale del Veneto. Inoltre, Madricardo e il suo team credono che la struttura più grande che hanno scoperto, lunga quasi 135 metri, possa essere parte di un molo romano.

"Il nostro studio conferma la presenza di insediamenti romani permanenti nella laguna di Venezia, e dimostra ancora una volta la versatilità romana nell’intraprendere progetti di ingegneria in ambienti complessi e mutevoli", dice Madricardo.

Tuttavia, la modifica umana delle bocche di porto, il rafforzamento delle correnti e l'innalzamento del livello dell'acqua hanno causato una vasta erosione, e le strutture ora sono a rischio. Il team del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dell'Università Iuav sta lavorando a stretto contatto con la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Venezia per ricostruire quanti più dettagli possibili sulla storia della laguna.