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Il Presidente del Consiglio Mario Draghi illustra il Pnrr alla Camera dei Deputati, 27 Aprile 2021. Credit: Massimo Di Vita/Archivio Massimo Di Vita/Mondadori Portfolio via Getty Images.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che descrive come l'Italia userà più di 200 miliardi di euro messi a disposizione dall'Unione Europea per uscire dalla crisi pandemica, è stato presentato alla Commissione Europea. Il governo guidato da Mario Draghi lo ha illustrato in parlamento la scorsa settimana e ha inviato la versione finale a Bruxelles il 30 aprile.

Gli investimenti su "Istruzione e ricerca", la quarta delle sei "missioni" su cui si basa il Piano, non sono cambiati in modo significativo rispetto alla precedente bozza presentata a gennaio. Il finanziamento totale di questa missione ammonta a 33,81 miliardi di euro, corrispondenti al 14% dell'intero piano. Per la maggior parte (30,88 miliardi di euro), gli investimenti provengono dal vero e proprio Fondo per la ripresa e la resilienza dell'UE, che copre cinque anni fino al 2026. Ulteriori risorse provengono da ReactEU, un altro fondo europeo per investimenti a breve termine, da utilizzare entro il 2023, e da fondi nazionali complementari (vedere la tabella seguente per i dettagli).

Nell'ambito dell'istruzione e della ricerca, la fetta maggiore (19,4 miliardi di euro) andrà al miglioramento dei servizi e delle infrastrutture educative a tutti i livelli, dalla scuola materna alle università, compresi 430 milioni di euro per aggiungere 3.600 borse di dottorato nei prossimi tre anni.

Il resto, corrispondente a 12,92 miliardi di euro, rientra nella sezione "Dalla ricerca all'impresa", la parte del PNRR che avrà il maggior impatto per scienziati, università e istituti di ricerca. Tra le altre cose, finanzia progetti di ricerca fondamentale proposti da scienziati senior e junior (rispettivamente 1,8 miliardi di euro e 600 milioni di euro); grandi progetti di collaborazione che coinvolgono università, istituti di ricerca e aziende (1,61 miliardi di euro, finalizzati a finanziare fino a 15 progetti); nuovi centri di ricerca su tecnologie chiave come il quantum computing, biopharma, agritech, fintech e altri (1,6 miliardi di euro); e diversi progetti a sostegno del trasferimento tecnologico, della ricerca industriale e della diffusione industriale dei risultati della ricerca (oltre 4,5 miliardi di euro), compresi programmi di dottorato in collaborazione tra università e industria (600 milioni di euro per 5.000 borse di studio).

Oltre a questi fondi, che saranno gestiti dai ministeri dell'Istruzione e della Ricerca, anche altre parti del PNRR avranno un impatto sulla spesa per la ricerca: ad esempio, 1,29 miliardi di euro saranno spesi per le tecnologie satellitari e le attività spaziali; 5,9 miliardi per la ricerca sulle energie rinnovabili e 160 milioni di euro per la ricerca sull'idrogeno. Altri 520 milioni di euro saranno utilizzati per la ricerca biomedica, in particolare per colmare il divario tra ricerca e applicazioni cliniche.

Il 12 maggio, Nature Italy organizza una conferenza online e tavola rotonda per discutere i contenuti del piano e il suo impatto sul futuro della ricerca e innovazione italiana. Saranno con noi la Ministra per l’Università e Ricerca, Maria Cristina Messa; Elena Cattaneo, Senatrice a vita e professore all'Università degli Studi di Milano; Ugo Amaldi, fisico che nel 2020 ha proposto un piano per aumentare la spesa italiana nella ricerca di base e applicata; Maria Sabrina Sarto, prorettrice per la ricerca all'Università di Roma La Sapienza, e Alison Abbott, ex corrispondente europea per Nature

Qui il link per registrarsi all'evento.

Investimenti su "Dalla ricerca all'impresa" nel PNRR

Aree di investimento

Spesa (in miliardi di Euro)

1. Rafforzamento della ricerca e diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra università e imprese

6,91

1.1 Fondo per il Programma Nazionale Ricerca (PNR) e progetti di Ricerca di Significativo Interesse Nazionale (PRIN) (obiettivo: 5350 progetti)

1,8

1.2 Finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori (fino a 2100)

0,6

1.3 Partenariati allargati estesi a Università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca di base (fino a 15 progetti, budget medio € 100 milioni)

1,61

1.4 Potenziamento strutture di ricerca e creazione di “campioni nazionali di R&S” su alcune Key Enabling Technologies

1,6

1.5 Creazione e rafforzamento di "ecosistemi dell'innovazione", costruzione di "leader territoriali di R&S" (12 progetti da selezionare con un bando)

1,3

2. Sostegno ai processi di innovazione e trasferimento tecnologico

2,05

2.1 IPCEI (incentivi alla collaborazione pubblico/privato su progetti di interesse europeo)

1,5

2.2 Partenariati – Horizon Europe

0,2

2.3 Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria (60 centri)

0,35

3. Potenziamento delle condizioni di supporto alla ricerca e innovazione

2,48

3.1 Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione (30 tra nuove ed esistenti)

1,58

3.2 Finanziamento di start-up (fino a 250)

0,3

3.3 Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori dalle imprese (fino a 5000)

0,6

4. React EU (programma aggiuntivo UE per il periodo 2021-2023)

0,48

4.1 Dottorati e contratti di ricerca su tematiche dell'innovazione

0,145

4.2 Dottorati su tematiche green

0,18

4.3 Contratti di ricerca su tematiche green

0,155

5. Accordi per l'innovazione (ulteriori fondi per ricerca applicata e trasferimento tecnologico dal programma nazionale complementare)

1

TOTALE

12,92