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Una femmina di capodoglio con il suo piccolo. Credit: Reinhard Dirscherl/ The Image Bank/ Getty Images

I capodogli sono rumorosi. I loro suoni più frequenti e più studiati sono i "clic", impulsi brevi e rumorosi prodotti dalla compressione dell'aria attraverso il loro sistema respiratorio, utilizzati per comunicare e localizzare le prede. Ma altri suoni nel loro repertorio vocale sono meno studiati, tra cui i ‘trumpet’ (‘trombette’) che a volte emettono all'inizio dell'immersione, registrati per la prima volta nel Mar Mediterraneo 25 anni fa e occasionalmente documentati nell'Atlantico, alle Galapagos e vicino Sri Lanka.

“All’orecchio umano sembrano suoni tonali”, spiega Daniela Silvia Pace, ricercatrice presso il Dipartimento di Biologia Ambientale dell'Università di Roma La Sapienza. A differenza dei clic, i trumpet non sembrano servire per l'ecolocalizzazione, il sistema sensoriale che consente ai cetacei di percepire le distanze in base alla riflessione dei suoni. "Il loro modesto livello sonoro e l'apparente mancanza di direzionalità sembrano escluderlo, e il possibile ruolo come segnali volontari o involontari non è ancora chiaro", afferma Pace.

Ascolta due esempi di trumpet prodotti da capodogli, registrati nel Mar Mediterraneo

Trumpet 1

Trumpet 2

Per comprenderne la funzione, i ricercatori hanno analizzato le caratteristiche acustiche dei trumpet registrati nel corso di diversi decenni nell'area del Santuario Pelagos nel Mar Mediterraneo nord-occidentale. Lo studio1, pubblicato su Scientific Reports, si è basato su due serie di registrazioni subacquee. Uno proviene da una breve campagna condotta dal Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerca Ambientale (CIBRA) dell'Università di Pavia nel 1996 e contiene le prime registrazioni di trumpet nel Mar Mediterraneo. Il secondo set è stato raccolto tra il 2007 e il 2018 dal Tethys Research Institute, organizzazione no profit con sede a Milano.

"Capodogli maschi, giovani e adulti, vengono avvistati in quest'area sin dal 1990, soprattutto durante l'estate e in cerca di cibo", afferma Caterina Lanfredi, ricercatrice presso il Tethys Research Institute e co-autrice dello studio con Pace. "I capodogli fanno lunghe immersioni in profondità alla ricerca di cibo, e questa zona rappresenta l'habitat ideale per le loro prede, principalmente cefalopodi che si nascondono nei canyon sottomarini", continua.

Oltre a registrare i suoni con idrofoni posti sott’acqua, i ricercatori scattavano anche foto dei capodogli durante l’emersione. In questo modo, sono poi stati in grado di associare ogni suono registrato all'animale che lo aveva prodotto.

Durante più di 700 ore di registrazioni, gli scienziati hanno identificato 230 suoni di trumpet da 68 balene. "Almeno la metà delle balene presenti nella zona emetteva trumpet ogni anno, il che dimostra la persistenza di questo suono nell'area e negli stessi individui per un lungo periodo", osserva Pace. Gli scienziati hanno anche trovato prove che alcune caratteristiche del suono cambiano in caso di intense interazioni sociali. "Quando più di una balena è presente nell'area, la durata del trumpet aumenta e la frequenza iniziale è più alta", dice Pace. I trumpet erano anche spesso associati a particolari sequenze stereotipate di clic chiamate "code", che i ricercatori ritengono siano parte della comunicazione sociale in entrambi i sessi, e a "clic lenti", segnali di comunicazione a lungo raggio, esclusivamente maschili, utilizzati per attirare le femmine.

Gli scienziati suggeriscono quindi che i trumpet siano suoni caratteristici di maschi adulti o quasi adulti, usati per interagire con altri maschi durante la ricerca di cibo. "La popolazione mediterranea di capodogli è a rischio di estinzione, e comprenderne meglio l'ecologia e il comportamento è fondamentale per la loro conservazione", conclude Lanfredi.